Domenica 23 giugno 2002 Moto e motorini all'appello per le revisioni

MILANO - Secondo maxi-appello per le revisioni di moto e motorini: entro fine giugno tocca agli esemplari entrati in circolazione tra l'aprile e il giugno degli anni compresi tra il 1983 e il 1993 (a fine marzo era stata la volta di quelli del periodo gennaio-marzo degli stessi anni). Di fatto, il termine per mettersi in regola è anticipato al 29 giugno: il 30 è domenica e, contrariamente a quanto accade per il bollo, non c'è alcuna norma che proroghi la scadenza in una giornata festiva al primo giorno feriale successivo. Categorie e termini. Per essere precisi, le revisioni dei motoveicoli riguardano due categorie di mezzi: 1) ciclomotori e quadricicli leggeri; 2) motocicli, motocarrozzette, mototrattori e motoveicoli per uso speciale, per trasporto promiscuo o per trasporti specifici. Per i veicoli della prima categoria, la scadenza entro cui effettuare la revisione si determina sulla base della data in cui è stato rilasciato il certificato di idoneità tecnica, che è l'unico documento in mano al proprietario del mezzo. È bene consultarlo, perché la sua data di rilascio spesso è anteriore rispetto a quella di acquisto del veicolo: chi cercasse di risalire alla scadenza basandosi sul mese in cui ricorda di aver comprato il motorino sarebbe quindi ingannato. Per i veicoli della seconda categoria, invece, fa fede la data d'immatricolazione, desumibile dalla carta di circolazione. Le eccezioni. Sono esclusi dall'obbligo di revisione per quest'anno tutti gli esemplari che, pur essendo entrati in circolazione nel periodo indicato sopra, sono già stati controllati nel 2001 nelle sedi provinciali del Dipartimento dei trasporti terrestri, la ex Motorizzazione, ai sensi degli articoli 75 e 80 del Codice della strada: può capitare, per esempio, quando un veicolo resta coinvolto in un grave incidente o se si sospetta che sia truccato. Le sanzioni. Chi viene sorpreso alla guida di un veicolo non revisionato va incontro a una multa di 131 euro e al ritiro del documento di circolazione.

Sergio Matteuzzi Estratto da: Il Sole 24 Ore